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Area Archeologica di Velia: crolla un muro dell'Agorà

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Le piogge degli ultimi giorni non creano danni soltanto alla viabilità, ma sono anche le testimonianze storiche a risentirne: è di stamattina, infatti, la notizia del crollo di un muro nell'Agorà dell'Area Archeologica di Velia. Elea, la polis che fu di Parmenide e Zenone, la polis della "Magna Graecia", la polis a cui Adriano Olivetti dedicò una generazione di computer della sua casa, la Velia dei Romani, stamattina si è svegliata ferita.

«Quello che è accaduto ad Ascea - dice la direttrice dell'area archeologica Giuseppina Bisogno - rispecchia la situazione tragica in cui versano i beni culturali in Italia. Non ci sono soldi. Al momento possiamo solo mettere in sicurezza il pezzo di muro caduto. Per il resto possiamo solo sperare che smetta di piovere e sperare che in futuro non ci siano altri crolli». «Ci accusano - ribadisce la direttrice Bisogno - di non essere in grado di tenere pulita e ordinata l’area archeologica. La motivazione è una sola, abbiamo poco personale e facciamo i miracoli, ma non sempre ci riusciamo. Siamo costretti a ripulire l’area solo quando arrivano turisti. In organico non abbiamo più personale. Per fortuna ci sono le associazioni, come Assotur e le squadre di volontari, tra cui tecnici comunali, che ci danni una mano». 

Secondo studi recenti effettuati dall’ex sovrintendente, la definizione di Agorà sembra essere impropria, in quanto potrebbe essere stato uno splendido monumento acquatico. Da qui la definizione, attribuitagli proprio dalla sovrintendente, di Santuario di Azelio.

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